Segnali degli Esposti

Esposti 1866Spedisco questo mio figlio con molto dolore ... lo racomando e supplico di raccomandarlo, perché spero di venirmelo a prendere presto. Così scriveva nel 1866 la madre di un bambino consegnato alla Pia Casa degli Esposti di Rovigo, pregando di tenere la sua lettera unita alla mezza immagine sacra che rappresentava il 'segnale' di suo figlio.

Il documento è tratto dal fondo della Provincia di Rovigo, dove si conserva serie archivistica degli "Esposti", quei bambini cioè che venivano abbandonati dai propri genitori o perchè illegittimi, o perchè le precarie condizioni della famiglia ne rendeva inaffrontabile il mantenimento. Attraverso questa fonte, è dunque possibile indagare la pratica dell'abbandono nel Polesine dell'Ottocento: si trattava una scelta spesso dolorosa e sofferta, che però non escludeva la possibilità di un successivo ricongiungimento. In vista di ciò, insieme ai bambini, venivano alle volte lasciati dei segnali, per lo più tagliati a metà: una parte era consegnata all'istituto, l'altra era invece tenuta dalla madre nella speranza di poter in futuro riconosciere il proprio figlio. Medaglie, santini, nastri, ciondoli ed altri oggetti venivano accuratamente annotati e conservati, e testimoniano la storia e la cultura popolare dei polesani del XIX secolo.

In occasione dell'iniziativa #iorestoacasa promossa dal MiBACT, l'Archivio di Stato pubblicherà le riproduzioni di alcuni di questi oggetti, visibili alla pagina instagram dell'Istituto.

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